Testo a cura di Gerardo Bonomo (Apromastore):
Il digital imaging ha permesso di migliorare in modo notevole il flusso del lavoro fotografico, che oggi è possibile controllare personalmente dal momento dello scatto fino alla realizzazione della stampa finale.
Non ci sono più terze parti coinvolte nel flusso: l’utente “sceglie” e personalizza il sensore/pellicola e sviluppa il RAW personalmente. Possiamo quindi dire che è l’utente a costruirsi l’emulsione che più gli aggrada e ugualmente a svilupparla nella maniera a lui più consona, il tutto in modo ripetibile con la stessa costante, cosa più difficile da ottenere con l’argentico: le pellicole cambiano anche se leggermente di risposta da lotto a lotto, gli sviluppi possono addirittura variare da laboratorio a laboratorio, e addirittura da un giorno con l’altro, a seconda del tipo di rigenerazione dei bagni. Il digitale è matematica pura, quindi con risultati che possono essere prevedibili e ripetibili.
Tutto questo ha però un rovescio della medaglia: è necessaria una diversa padronanza della tecnica fotografica per far sì che questi siano plus e non nuove problematiche. X-Rite ha da tempo introdotto sul mercato un nuovo accessorio di ripresa e sviluppo, il ColorChecker Passport, un sistema tascabile che permette di ottenere un controllo perfetto e ripetibile del proprio flusso digitale, dall’acquisizione in ripresa fino allo sviluppo del RAW e la stampa.
Ma innanzitutto, chi è X-Rite? X-Rite è il leader mondiale in scienza e tecnologia dei colori. La società, che ora include il leader dell’industria dei colori, Pantone, Inc., sviluppa, fabbrica, vende e fornisce assistenza tecnica per quanto riguarda a soluzioni colori per sistemi di misurazione, software, standard di colori e servizi. La competenza di X-Rite nell’inspirazione, selezione, misurazione, formulazione, comunicazione ed abbinamento di colori aiuta gli utenti ad ottenere i colori corretti fin dal primo tentativo, sempre, il che rappresenta migliore qualità e costi ridotti. La X-Rite esaudisce le richieste di una serie di industrie, incluso stampa, imballaggio, fotografia, disegno grafico, video, automobilistica, vernici, plastica, tessili, odontologia e medicina.
ColorChecker è già famoso per diversi tipi di target, in diverse misure, necessari, a seconda dei modelli, per effettuare un corretto bilanciamento del bianco, piuttosto che una misurazione esposimetrica in luce incidente, o ancora per accompagnare il proprio RAW fino alla stampa con un target colori che prevede le patch cromatiche necessarie tanto per il flusso di lavoro in RGB che CYMK. Perfette per le riprese in studio scelte nelle versioni in formato A4 e per le riprese in esterni nel formato A5, sono realizzate in materiali molto resistenti e corredate di custodia. Ma se non è un problema usarle e trattarle con la dovuta cura in studio, spesso in esterni non sono poi così immediatamente reperibili: i modelli più piccoli possono entrare nella borsa fotografica, ma ci può essere il rischio che, se non opportunamente custoditi, si pieghino.
Il ColorChecker Passport è racchiude tre differenti ColorChecker in una custodia realizzata in resistente ABS; essendo rigida e pieghevole a libro è anche possibile appoggiarla dandogli la corretta inclinazione.
Il Passport serve innanzitutto per creare il profilo colore DNG personalizzato della propria fotocamera. Una volta creato, tale profilo potrà essere immediatamente richiamato all’interno di prodotti Adobe come Camera Raw di Photoshop e Lightroom.
Il Passport include tre target.
Target White balance: si utilizza per mettere a punto il bilanciamento del bianco soprattutto quando si scatta in JPG e diventa molto complesso, se non a volte impossibile, una correzione del bilanciamento del bianco in postproduzione; lavorando in RAW può comunque essere utile per avere l’informazione del bilanciamento del bianco creato On Camera.
Target Classic: serve innanzitutto come riferimento visivo cromatico ed è poi necessario per la creazione del profilo DNG della fotocamera
Target creative Enhancement: è la vera novità: serve in postproduzione per visualizzare i dettagli delle ombre e i clipping delle luci tramite le patch della scala dei grigi; è utile per un riferimento visivo cromatico e per la regolazione cromatica tramite i patch HSL ( tonalità, saturazione e luminosità); include poi una serie di patch utili sia a riscaldare che raffreddare le immagini oltre che a personalizzare l’incarnato nei ritratti e la cromaticità dei verdi nei paesaggi
Per creare il profilo colore della fotocamera è sufficiente uno scatto del target 24 colori eseguito in formato raw.
Il Passport include anche una comoda cinghia da collo e permette, come già detto, di essere posizionato sul set nella corretta posizione di lavoro e orientato nel modo che meglio si preferisce rispetto alla sorgente di luce principale. All’interno del Passport c’è un form che può essere compilato con la data di primo utilizzo del prodotto o diversamente personalizzato così da avere nell’immagine anche il riferimento del Passport utilizzato. Così come qualsiasi target colore il Passport va tenuto al riparo della luce quando non utilizzato, e in questo è aiutato dal fatto che una volta richiuso diventa ermetico alla luce; ma come tutti i target colore può nel corso degli anni, a seconda delle ore di utilizzo e dalle condizioni climatiche e ambientali modificarsi nella risposta allo spettro della luce e deve quindi necessariamente essere sostituito, dopo anni di lavoro, ripetiamo.
Abbiamo decisamente apprezzato il ColorChecker Passport sotto diversi punti di vista: è un prodotto veramente tascabile e al contempo resistente grazie alla custodia rigida che lo incorpora e che lo tiene al sicuro da graffi, spiegazzamenti e luce quando non utilizzato; incorpora tre target entrambi di fondamentale utilizzo in tutto il workflow dell’imaging digitale; può essere utilizzato anche quando si lavora in JPG, anche se il suo uso elettivo è nel processo di sviluppo degli scatti in formato RAW; è infine un altrettanto valido target per avere nell’immagine oltre al soggetto fotografato anche le scale di colore accettate a livello internazionale sia per il processo di stampa in RGB che in CYMK, e ancora per avere dei riferimenti di colore puro con cui confrontare le cromaticità originali del soggetto fotografato. E infine abbiamo apprezzato il fatto che con il suo utilizzo il flusso di lavoro digitale può diventare ripetibile e addirittura migliorato nel tempo, partendo dalle stesse immagini, man mano che l’utente aumenta la sua padronanza lungo il complesso iter del workflow digitale.
Informazioni Aggiuntive
Modello | Xrite Colorchecker Passport (prodotto ufficiale Apromastore) |
---|---|
Stato prodotto | A : Nuovo ( prezzo con IVA ) |
Matricola | MSCCPP |
Codice Produttore | MSCCPP |
Dettagli | Prodotto nuovo |